“Ho mandato 1000 curriculum: ora, che faccio?” – guida sul cosa fare

Non penso d’aver mai visto una guida a riguardo, anche se è uno dei problemi numero 1 di nuovi lavoratori in Italia – perciò: eccola quì.

Premessa: dovrete comunque ragionare e impegnarvi

Questa è una guida generica. Per quanto buona, il mondo è comunque un posto vario e complesso: non aspettatevi ogni situazione sia esattamente come questa guida descriva. Per esempio: potreste conoscere un ottimo datore di lavoro mentre siete a cena da amici, andrete immediatamente d’accordo, e tutti questi step non saranno necessari. 

Step 1 – Assicuratevi di ragionare in ottica “domanda / offerta”

Uno degli errori più frequenti nella ricerca di lavoro è il non ragionare in ottica di “domanda – offerta” (“Ci son delle persone che stanno facendo qualcosa, le posso aiutare, e ci spartiremo i guadagni”), ma in ottica predatoria (“Le mie qualifiche son l’arma che userò per vincere un posto di lavoro”).

Le imprese per cui vale la pena lavorare (non tutte le imprese son delle reali imprese – scriverò un articolo a riguardo a breve) pagheranno il vostro stipendio grazie ai guadagni del lavoro che farete per loro. E se vorrete capire come lavorare con loro, dovrete ragionare in termini di “domanda / offerta” – assicurandovi di aver, a livello pratico (poter effettivamente far il lavoro con successo), il necessario per poter esaudire la loro domanda.

Step 2 – Fate un analisi di mercato

Siete sicuri d’aver ben capito chi ha bisogno di voi? “Bisogno” intendo, letteralmente, aver un posto di lavoro in cui voi potrete aiutare a generare profitto economico – tenendo conto che profitto economico è un processo che a volte può esser composto da tantissimi step intermedi (e.g. Chi pulisce un corridoio aiuta a generare profitti facendo in modo che quando un cliente arriva avrà un’ottima impressione dell’azienda – e sarà più disposto a volerci investire sopra).

Non fermatevi alle apparenze: mettetevi nei panni del potenziale datore di lavoro, e capite a livello pratico chi/come potrà aver giovamento d’avervi nel team. Questo potrebbe addirittura mostrarvi tragitti innovativi (e.g. Potreste capire che un’impresa attualmente non alla vostra ricerca potrebbe comunque aver giovamento delle vostre abilità – e potreste mandargli un invito di vostra spontanea volontà).

Step 3 – Assicuratevi di aver le necessarie conoscenze della natura umana

Son abbastanza sicuro sappiate che le persone, spesso, si lasciano prendere dalle emozioni. E prendano scelte in maniera irrazionale. E che ciò sia estremamente deleterio, ma comunque una realtà con cui dover a che fare, nella vita professionale.

Purtroppo, non è un argomento che si vede trattato spesso – anche se vitale per la ricerca e gestione di un lavoro. E, in quanto ciò, non è semplice trovare letture formative a riguardo – anche perché, abbastanza drammaticamente, le poche letture che ci sono son state strumentalizzate politicamente. E, quindi, intuili. 

Comunque, ecco un paio di letture per iniziare a macinare qualcosa di sensato (NB Anche queste letture, purtroppo, non son 100% affidabili: prendetele con le pinze – specialmente quelle di Miller):

Step 4 – Revisionate il vostro curriculum

Partite dal presupposto che il curriculum perfetto non esiste: esseri umani son creature troppo complesse per esser riassunte in un pezzo di carta A4. Per cui, non date mai per scontato che il vostro CV sia definitivo per ogni potenziale lavoro.

Ecco un po’ di suggerimenti per farne uno più efficace:

  • Focalizzatevi sulle abilità anziché i titoli di studio
      • Titoli di studio, oggi, son pressoché carta straccia – e i datori di lavoro lo sanno. Per cui, focalizzate il curriculum su cosa effettivamente sapete fare – e spiegatelo in maniera immediata. Esempio: se state puntando un lavoro come gommista, fate una piccola casella in cui elencate le abilità da gommista e spiegate in maniera sincera quanto ci siete buoni. A livello pratico, potrebbe esser una cosa tipo “Cambiare gomme a trattori: esperto, Cambiare gomme a moto: intermedio, Calibratura gomme: principiante…”.
        Un sistema ideale è immaginarvi un datore di lavoro che stia cercando una persona per una determinata mansione (ed ecco uno dei motivi per cui step #2 serviva), e voi che gli offrite risposta esattamente a questa sua ricerca – un po’ come se lui abbia una lista della spesa in mente, e voi ne approfittate per offrire esattamente ciò che cerca.
  • Curate la veste grafica
      • Non dico di fare qualcosa pronto per una galleria d’arte, ma per carita di Dio non fate qualche robaccia stile Europass con magari font tutti sballati e la vostra foto che sembra pixel art.
        Ecco alcuni ottimi esempi di curriculum carine da vedere, e semplice da fare

  • Specificate cosa state cercando
      • A voi sembrerà ovvio – ma non al potenziale datore di lavoro…!
        Mettete una sezione in cui spiegate le mansioni a cui siete interessati – sia come specialità (e.g. “Gommista / autoriparatore”) che modalità professionale (e.g. “Part time / Apprendista / Full time”)
  • Evitate baggianate personali
      • State cercando un datore di lavoro, non una fidanzata: NON parlate della vostra vita personale. Per cui, zero sezioni “interessi personali”. Quelle cose riguardano amicizia, non collaborazioni professionali.
  • Salvate tutto in PDF
      • Che ci crediate o meno, c’è qualche fenomeno che salva ancora in Word (…).
  • Valutate di usare Google Slides per farvi il CV

Step 5 – Studiate una strategia di marketing

Il vostro curriculum è solo uno strumento: non trattatelo come se fosse una chiave di volta. Per cui, per esempio: ogni volta che sentite qualcuno che dice “[…] ho mandato 1000 curriculum”, potete star certi non abbiano avuto una strategia marketing seria – perché è impossibile pianificare strategie marketing per così tanti potenziali lavori…!

Una buona strategia marketing implica capire in maniera estremamente precisa come poter raggiungere la persona a cui volete presentarvi (prospect), e spiegargli come mai voi siete quello giusto per le sue esigenze (lead generation). E, da lì, guadagnarvi un incontro in cui poterne parlare (sales pitch). Sperando poi di firmarci un contratto (closing the deal).

Per cui: partite da identificare questa persona da letteralmente nome e cognome, e fate un reverse engineering per capire come riuscire ad arrivarci. 

Vi dico subito che, in media, il sistema migliore è telefonare in azienda e, con molto garbo e serietà:

  1. spiegare che siete interessati a collaborare
  2. chiedere se stiano cercando una persona come voi
  3. chiedere quale sia il loro sistema preferito per valutare nuovi impiegati
    1. generalmente, vi daranno un email a cui inviare il vostro curriculum
  4. chiedere se ci siano abilità in particolare a cui siano interessati

E, ovviamente: ricordatevi il nome della persona con cui avete parlato e, se effettivamente andate in questa azienda, cercatela per ringraziarla!

Come avrete intuito, è un processo lungo e laborioso – motivo per cui, prima, dicevo che chi ha inviato 1000 curriculum è impossibile l’abbia fatto.
Consiglio mio per volume di prospect da valutare: non andate oltre la manciata per settimana – perché se più d’uno vi dirà di sì, poi dovrete pure gestirli…! Ed è molto antiprofessionale cercar delle aziende per poi lasciarle con un palmo di naso.

Esito A – Lavoro trovato!

Well, that’s it! Chiamate mamma e babbo, e dategli la buona notizia!

Esito B – Se dopo una decina di tentativi non funziona, fermatevi e tornate a step 2

Raramente le imprese non stanno crescendo: è nella natura umana mirare a crescere. Per cui, se vi stanno dando picche, c’è qualcosa che non quadra: o non vi state presentando bene, o state parlando con le persone sbagliate. Quindi: rallentate immediatamente le comunicazioni, e tornate a step 2 per capire cosa non stia funzionando – e non azzardatevi a prendere la scorciatoia “son loro che non capiscono”: è probabile sia colpa vostra tanto quanto lo sia loro. E, oltretutto: l’ottica di ragionamento “domanda / offerta” non quadra con questo modo di fare – perché, come suggerisce il nome: il punto di offrire un lavoro è rispondere ad una domanda. E se questa domanda non esiste, vuol dire che semplicemente non ci son problemi da risolvere…!

Esito C – “Anche dopo molti mesi con esito B, continuo a non trovare lavoro: che faccio?”

Se è così, è ora di iniziare a valutare cambiamenti radicali.

In linea di massima, ecco una buona checklist del da farsi:

  • Trovate un lavoro alternativo
      1. Dovete lavorare: c’è poco da fare. Per cui, se proprio questa cosa non funziona, è necessario trovarvi qualcos’altro da fare nel frattempo che capite cosa non funzioni – per esempio, un lavoro di livello inferiore con cui potervi pagare bollette & affitto nel frattempo che ragionate.
        1. Ovviamente: prendete questo lavoro con serietà. Per voi magari non è il lavoro definitivo, ma per chi lo state facendo lo è!
  • Iniziate a pensare se sia il caso di mettervi in proprio
      1. Alcune industrie son troppo scassate per poter pretendere di lavorare per qualcun altro, ed è letteralmente più facile servire direttamente voi il cliente finale.
        So bene quanto non sia un ragionamento a cui la gente è abituata, ma capita sia necessario – per esempio: noi di LmK Music Production iniziammo proprio così! Il settore musicale è troppo disastrato per poter lavorare con altre agenzie di produzione audio, ed è stato necessario andarci a cercare i nostri clienti.
  • Non togliete dal tavolo un cambio di carriera
      1. Il bello della vita è il percorso, non l’arrivo: non abbiate paura di valutare cambi anche radicali alla vostra carriera. Se ciò che pensavate fosse una buona idea si rivela non esserlo, v’assicuro esistano tantissime altre cose interessanti da fare al mondo – e, in ogni caso: dovete lavorare! Una cosa o l’altra, per cui, dovrete fare.
  • Tornate a step 2 fino a quando sentirete abbia senso farlo
    1. Magari, nel giro di 6 mesi, troverete tutte le risposte necessarie per trovar il lavoro dei vostri sogni nel settore che volevate: vedete voi. L’importante, è che tenete conto anche di queste ultime opzioni che abbiamo elencato.

 

Conclusione

Interessante, eh? Son abbastanza sicuro non abbiate mai visto una ricerca di lavoro congeniata con questo livello di strategia – il che, apre un argomento molto interessante: perché né scuole né “società” insegna una cosa così fondamentale? Occhio a cercare la risposta, perché potrebbe non piacervi – ma, nel frattempo: andate a cercarvi questo lavoro!!!

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